SEMINARIO DI STUDIO
13 dicembre 2017
ore 10.00-13.00
Le conseguenze psico-emotive della violenza
Sulle vittime del bullismo e del cyberbullismo.
Aula Magna del Liceo Classico Statale V.Alfieri
Corso Dante 80 – Torino
Nell’ambito del progetto regionale
#TUTTINSIEME IN PIEMONTE CONTRO BULLISMO E CYBERBULLISMO
(Bando MIUR 1055/2016 DM prot 663 –art 11 – ex l.440)
“Quando fai piani per un anno, semina grano
Se fai piani per un decennio, pianta alberi.
Se fai piani per la vita, forma ed educa le persone”.
Antico proverbio cinese.
ISCRIZIONI FINO A ESAURIMENTO POSTI AL LINK:
https://goo.gl/forms/rdIq2m2LKDEbehO22
Il percorso formativo è riconosciuto valido ai fini della formazione del personale docente dall’USR Piemonte e rientra nella Priorità 4.6 PNFD – COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO GIOVANILE (L. 107/2015, art. 1, comma 124) – Direttiva n. 170/2016. Attestati a cura del L.S. Cattaneo di Torino.
PROGRAMMA.
Ore 9.30 registrazione dei partecipanti.
Ore 10.00. Saluti istituzionali del Dirigente Franco Calcagno dell’USR Piemonte che illustrerà le finalità e gli obiettivi del Progetto #TUTTINSIEME in Piemonte contro bullismo e cyberbullismo e presenterà il nuovo sito: www.piemontecontroibullismi.it
MODERANO IL DIBATTITO: il Dirigente Franco Calcagno e la prof.ssa Nadia Carpi dell’Ufficio IV USR Piemonte.
INTERVENTI.
Interviene su: “Cosa serve davvero per contrastare il bullismo e il cyberbullismo”. Vengono illustrati i miti affettivi e le ragioni profonde che hanno promosso e sostenuto la diffusione di atti di prevaricazione a scuola e virtuale. A partire da questo inquadramento, saranno presentate alcune riflessioni su come l’adulto autorevole può intervenire a livello di prevenzione primaria e secondaria.
Interviene su: “Dalla violenza alla vergogna: esperienze di bullismo con adolescenti fragili”. Il trauma causa vergogna che lo tiene coperto e nascosto. Vergogna riguarda il fatto in sé e soprattutto a persona che lo ha subito (C. Neri). Ci si vergogna per una violenza subita, per un atto di bullismo di cui si è stati vittime. Dopo un’esperienza di bullismo i ragazzi vivono gravi ripercussioni sulla vita sociale, sulle prestazioni scolastiche e sull’umore, fino a pensare a togliersi la vita, non trovando altre soluzioni e apertura al dialogo nei pari e in adulti fidati. Sono i buoni incontri, che danno l’avvio alla costruzione di relazioni di fiducia, a tracciare una via d’uscita: è soltanto l’incontro e la relazione con un gruppo di pari accogliente e non giudicante, un altro diverso da sé molto speciale di cui ci si fida profondamente, che può favorire l’apertura degli abissi in cui la vergogna risiede. Soltanto così è possibile chiedere aiuto, confidare l’esperienza vissuta, per poi trovare uno spazio e un tempo per rielaborarla. In questo la responsabilità e la sfida per gli adulti e soprattutto di coloro che hanno una funzione educativa.
Interviene su: “Testimonianze dei ragazzi e delle loro famiglie”. Nella esperienza del nostro Servizio di Neuropsichiatra Infantile, veniamo in contatto con molti giovani adolescenti e le loro famiglie e molto spesso, nell’anamnesi di questi ragazzi troviamo episodi inerenti ad atti di bullismo, che hanno inciso profondamente nel loro funzionamento psichico e sociale ed anche sull’immagine di sé.
E’ importante ricercare questo dato nelle anamnesi evolutive e tenerne conto e, soprattutto, agire in modo tempestivo ed integrato, in una collaborazione continuativa fra scuola e servizi, volta alla creazione un contesto culturale di inclusione ed anche di prevenzione del disagio adolescenziale.
Ore 12.00. Gli esperti rispondono: spazio alle domande del pubblico.